Diamante

Diamante [dia-màn-te]
Carbonio puro in cristalli incolori o di colore vario; è una pietra preziosa e il suo valore dipende dalla purezza, dalla dimensione e dal colore; per la sua estrema durezza viene utilizzato nell’industria per tagliare, perforare, limare materiali
Dizionario Corriere

Un diamante è per sempre?
Ma quanto sangue vale un diamante?
La storia dei diamanti africani è tempestata da dolori a tal punto che per alcuni la loro scoperta ha rappresentato una vera e propria maledizione, “la maledizione delle risorse” con le parole del filosofo Leif Weinar. Ci troviamo, infatti, di fronte a un subdolo paradosso che accomuna molte regioni e territori del pianeta: le aree più ricche di materie preziose corrispondono spesso ai luoghi in cui le condizioni di vita dei civili sono miserabili, in quanto colpiti da disastri naturali o guerre civili scatenate dalla ferocia dell’essere umano.
L’esempio per eccellenza lo si può riscontrare in Africa; essa vanta di una notevole quantità di risorse minerarie e giacimenti diamantiferi, nevvero i maggiori estrattori del mondo sono proprio la Repubblica Democratica del Congo, il Sud Africa, Sierra Leone, Liberia e Angola.
Tra gli anni ottanta e novanta, tuttavia, tali regioni in special modo son state teatro di violente e cruente guerre civili portate avanti da governi corrotti, cleptocrazie e gruppi ribelli, i quali si auto finanziavano col commercio illegale di diamanti, i cosiddetti diamanti insanguinati.
La definizione di tale definizione venne data solo e per la prima volta nel 2001 da parte dell’Assemblea Generale, la quale si espresse nei seguenti termini: “rough diamonds which are used by rebel movements to finance their military activities, including attempts to undermine or overthrow legitimate Governments” (AG A/RES/55/56).
Per diamanti insanguinati si intendono, quindi, quei diamanti estratti in zone di guerra e venduti, spesso clandestinamente, per finanziare un’ insurrezione, o destinati a coloro che vengono chiamati i signori della guerra.
Ricordiamo che nel periodo della guerra civile i diamanti insanguinati hanno generato un giro d’affari di 15 miliardi di dollari, una somma ingente che ha contribuito allo spargimento di sangue innocente.
Lo strascico lasciato da questa serie di avvenimenti è tragico: su una popolazione di circa 5 milioni di abitanti almeno 43.000 sarebbero le vittime e migliaia le persone rapite, mutilate e torturate durante il conflitto. Donne e bambini sono stati oggetto di orribili violenze e abusi: bambini-soldato, drogati e costretti a uccidere, mutilare e commettere abusi sessuali, 90% delle bambine sono state violentate, uccise o ridotte in schiavitù.
Nel 2000 per poter giudicare i responsabili dei crimini commessi durante la guerra civile il governo sierraleonese fece un accordo bilaterale con le Nazioni Unite il cui successivamente Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite istituì la Corte Speciale per la Sierra Leone (Risoluzione 1315/2000).
Nel 2004 sono stati aperti i processi contro gli ex leader del Ruf (Fronte Rivoluzionario Unito) Issa Sesay, Augustine Gbao e Morris Kallon responsabili di crimini di guerra e violazioni dei diritti umani. La sentenza della Corte ha confermato la loro accusa per atti di terrorismo, punizioni collettive, atti di violenza contro la vita e l’integrità fisica, in particolare omicidio e mutilazioni, oltraggi alla dignità personale, saccheggio (crimini di guerra ex art. 3 Statuto del Tribunale speciale per la Sierra Leone); sterminio, omicidio, riduzione in schiavitù, stupro, schiavitù sessuale, altri atti inumani (crimini contro l’umanità ex art. 2 Statuto); arruolamento di bambini soldato, deliberati attacchi contro il personale umanitario e le missioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite (altri crimini contro il diritto umanitario ex art. 4 Statuto).
L’indictment del massimo responsabile delle atrocità avvenute durante la guerra civile Charles Taylor è avvenuto il 7 marzo 2003, con a capo 11 capi d’accusa. Il processo si è concluso solamente nel 2012 con la dichiarazione del verdetto di colpevolezza dei crimini perpetrati tra il 1992 e 2002 con pena quantificata a 50 anni di reclusione.
Ciò ha rappresentato un primo bagliore in fondo a quel tunnel in cui convivono tutte le vittime della guerra civile, vittime che oggi chiedono ancora giustizia per una quantità troppo alta di sangue versato.

Sanno come ci si sente (seh, ah)
Ad essere come diamanti (oh)
Invisibili alla gente
Coma Cose – Post concerto
https://youtu.be/q64Ae

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Tonno

Tonno [tón-no]
Pesce marino di notevoli dimensioni, con corpo a fuso di color azzurro argentato e carni molto saporite
Dizionario Corriere

Il tonno rosso o thunnus thynnus è un pesce pelagico, una specie che passa buona parte della propria vita nelle acque tropicali e temperate dell’Atlantico settentrionale. Nella stagione primaverile, tuttavia, si riunisce in gruppi e migra verso il Mediterraneo per potersi riprodurre, e poi, in autunno, ritornare nell’Atlantico; da qua la denominazione “tonni di andata” e “tonni di ritorno”.
Durante questo periodo e viaggio non assume cibo di conseguenza la sua carne assume un colore più sanguigno e acceso dovuto a un maggior contenuto di grasso, caratteristiche peculiari che lo rendono prestigioso e ricercato in tutto il mondo. Sin dai tempi dei fenici, i tonnaroti hanno intuito il suo potenziale valore; cacciandolo, infatti, si uniscono due obiettivi: un notevole quantitativo di carne ad ogni capo abbattuto e la prelibatezza del prodotto. Allora, però, era tutto ben diverso: in quei tempi vigeva la cosiddetta etica della pesca per cui si pescava sempre con l’obiettivo di poter “lasciare pesce anche per il domani”, una filosofia che si sposava alla perfezione con la tonnara, un sistema di pesca produttivo e sostenibile, in quanto non interferiva col ciclo riproduttivo dei tonni. Tuttavia, con l’acquisizione da parte di privati, spesso banchieri o mercanti, le sorti cambiarono drasticamente. Se prima veniva conservata la simbiosi con il mare e le sue risorse, nell’età moderna gli unici principi e imperativi che vennero seguiti da individui senza scrupoli erano quelli del capitalismo, del massimo profitto a costo zero. Nel decennio compreso tra il 1980 e il 1990 con l’avvio dell’industria ittica su larga scala e la conseguente espansione del mercato, si registrò una forte domanda, la quale ha coinciso con un aumento esponenziale delle catture. Ciò ha portato a un vero e proprio saccheggio degli oceani, infatti, ad oggi, il Tonno Rosso è a rischio estinzione commerciale, ossia che la popolazione, nettamente in calo per lo sforzo di pesca, non è in grado di riprodursi e ripopolarsi.

E ti cerco in mare come una balena che cerca da mangiare
E mi muovo veloce
E con lo sguardo da tonno faccio il morto e sto zitto, sopra di me il cielo che mi fa sentire piccolo
Ex-Otago – Mare
https://youtu.be/BWP65MW

Alito

Alito [à-li-to]
Respiro, fiato, soffio leggero
Dizionario Corriere

Impressione. Levar del sole.
Caldo, torrido, un bioma letale. Non un briciolo di vento, assolutamente niente, tutto immobile.
Ma ancora resiste l’alito, dal soave retrogusto di aglio, del vicino di posto nella metro intasata. Qual distinta brezza cittadina.

E l’alito che sa di mattina, è come adesso
Eppure tu, eppure mi baciavi lo stesso
Postino – Quella scatola
https://youtu.be/NPWXAOF5J3M

Nuvola

Nuvola [nù-vo-la]
Nube, nel l. com. e in senso meno tecnico: n. bianche, minacciose
Dizionario Corriere

Che tu sia al mare, in piscina, in campeggio, a far quella passeggiata in montagna da tanto programmata, lei, la cara amica nuvola c’è. Ti vuole bene. A te, lo sai, ci tiene molto. Un tenero amante che ti seguirà e ti accompagnerà per tutta la vita. Sublimi dichiarazioni d’amore.

Il cielo è una nuvola unica, oggi
I gabbiani che gridano annunciano che la strada subirà
L’ultima stupida pioggia d’estate prima che l’aria si raffreddi
Prima che il tempo mi congeli, dovrò lasciare i miei affetti
Johnny Marsiglia – La pioggia, gli applausi
https://youtu.be/tdiudqT8yug

Falso

Falso[fàl-so]
Che non risponde a verità

Quando si sorride angoli della bocca, zigomi e linee intorno agli occhi tendono all’insù, il linguaggio non verbale non mente, neanche quando quello stesso sorriso non è più così sincero, si vede che c’è qualcosa di strano. Comportamenti falsi, forzatamente macchinosi, quasi robotici, si notano, almeno per chi ne sta attento. I falsi si riconoscono, appaiono naturali, schifosamente spontanei, ma rimangono totalmente all’opposto dell’originale. Fingere non aiuta, azioni fuorvianti non servono, la falsità si percepisce.

Perchè siamo diversi da queste persone
Siamo in ogni dove, più alti dei palazzi
In questo girone andiamo in giro con il taxi
Non ci confondiamo mai come questi falsi
Zoda – Balla
https://youtu.be/ApG0CZZ5HNI

Sedia

Sedia [sè-dia]
Sedile formato da un piano poggiante su quattro gambe e da una spalliera per poggiare la schiena
Dizionario Corriere

Solitamente se ne cerca una che sia
confortevole, funzionale, pratica, agevole, conveniente, utile, vantaggiosa, comoda. Insomma, per sommi capi quasi paragonabile a come ci vedono gli altri. Ceci n’est pas une siège.

Su una sedia lei mi chiederà
Mi chiede come va, come va, come va
Sai già come va, come va, come va
Penso più veloce per capire se domani tu mi fregherai
Non ho tempo per chiarire perché solo ora so cosa sei
Mahmood – Soldi

Fontanella

Fontanella [fon-ta-nèl-la]
Piccola fontana collocata in strade e piazze
Dizionario Corriere

Meteo, allarme caldo, bollino rosso in più di sei città. Ma, cari Caronte, Lucifero, Scipione l’Africano, ora non siete più un problema, le fontanelle hanno iniziato la loro passiva controffensiva. Pertanto, le aree antropiche saranno interessate dal transito di un ciclone subtropicale che porterà fresco repentino anche in alta quota.

E mi sciacquai alle fontanelle
Non faccio più la doccia tutte le sere
Generic Animal – Alle fontanelle

Tutto Bene

Bene [bè-ne]
In maniera o misura soddisfacente: tutto (va) b.
Dizionario Corriere

Ciao, come va?
Tutto bene

Impera l’ottimismo, quindi. Eppure qualcosa non torna, se fosse davvero così ci sarebbero state alcune cose fuori al loro posto:

la sveglia avrebbe suonato in perfetto orario e tu te ne saresti accorto;

quella fetta biscottata con un velo di marmellata sarebbe caduta dritta;

il treno, puntualmente in ritardo, sarebbe arrivato in anticipo;

vedendo il tempo un po’ ballerino ti saresti ricordato delle parole della mami “guarda che se piove e non hai l’ombrello ti bagni” e avresti preso quel dannato ombrello;

in tempo di saldi, il tuo capo preferito, persino della tua taglia, sarebbe stato lì ad aspettarti invece che divertirsi a giocare a nascondino e scomparire;

ti saresti ricordato che uscire col cellulare al 60% non è cosa buona e giusta e ora non saresti a sacramentare vedendo solo l’ 1%;

pausa sigaretta, ti saresti ricordato che dovevi acquistare un nuovo accendino visto che l’altro era scarico;

suona il campanello, sarebbe stato il corriere che ti consegna il pacco da tanto atteso e non i testimoni di Geova;

vuoi ordinare la pizza, chiami per la consegna a domicilio, non ti avrebbero risposto: “scusi oggi siamo chiusi”;

non avrebbero deciso di cancellare/ far ritardare il tuo volo proprio il giorno della partenza per il mare;

dulcis in fundo, la tipa/il tipo non desidererebbe altro partner al di fuori di te.

Ora, ripetiamo la scena…
Ciao, come va?
Tutto bene

Va bene, sei ottimista
È una vita che fai yoga
E ti sei fatto anche la barca
Ma non può andare sempre tutto bene
Tutto bene
Tutto bene, tutto bene
Tutto bene, tutto bene
Va sempre tutto bene
Sempre tutto bene
Ex-Otago – Tutto bene

Solo

Solo [só-lo]
Senza nessuno vicino
Dizionario Corriere

Per designare questo termine spesso si parla di un umano “senza compagnia”, riferendosi a una persona persa nella sua solitudine. Un’immagine assai triste, nevvero?
Ma cosa dire di quelle persone che non conoscono questa parola né tanto meno sanno cosa vuol dire questa sensazione, non sono forse loro i soli?
Individui che si attaccano agli altri con un qualsiasi pretesto pur di non passare neanche una giornata senza una presenza, presenza che pur concreta che sia, serve solo e soltanto a colmare e attizzare un Io avaro e egotista.
Imparare a convivere con se stessi, ad amarsi è l’arte più vera e autentica della vita, la si impara, la si raffina nel corso del tempo fino a diventarne la vera ricchezza e essenza.
Quindi tranquilli, soli non si muore, soli non si sopravvive, soli si vive.

Spegnete i colori, i tormenti, i dolori, gli ombrelli e i malumori
Che noi, che noi stiamo bene anche soli.
Gazzelle – Tutta la vita
https://youtu.be/j1_pe1eJ1RU

Strano

Strano [strà-no]
Di persona, che pensa e agisce in maniera fuori del comune, anomala, stravagante, bizzarro
Dizionario Corriere

“Sei strano”
Toh come ci conoscono bene gli altri, mai pensato che si potesse notare così tanto.
Certo, se pensi, ti atteggi, ti vesti diversamente sicuramente non passi inosservato.
Ma con chi ci stiamo confrontando?
Diversi da chi?
Da sempre viene tramandato il fatto che si è tutti uguali, uguali nella propria unicità, intendiamoci, in fondo siamo esseri umani, fatti di carne e ossa, padroni di una vita con un inizio e una fine comuni, possidenti dei medesimi bisogni, bere, mangiare, dormire.
Eppure siamo qui a parlare di diversità?
Nel 1884 Joris Karl Huysmans scrisse un celebre romanzo “À Rebours”, noto in Italia anche come “Controcorrente”.
Fin da subito è diventato manifesto di quel movimento chiamato decadentismo, periodo letterario in cui viene messo in luce uno stato d’animo diffuso nella cultura del tempo, un senso di rifiuto per una società positivista e la ricerca verso forme di evasione da essa; allucinazione, sogno, follia, arte, ne sono qualche esempio.
Ecco forse è in questi termini che dovrebbe essere intesa la diversità. Non stiamo parlando di pazzia, non usiamo quel termine diventato cibo per coloro che hanno sempre visto pazzi come quelli che dovevano essere rinchiusi in manicomi (ricordiamo che nel 1899 la legge Basaglia ha ordinato la loro chiusura). Parliamo pure di alternativi, persone che scelgono di non conformarsi, di cambiare strada se possibile e se non consona al loro modo di pensare, di essere liberi dalla prigione sociale.
Strano non è colui che è diverso, strano è colui che decide di essere diversamente diverso.

Ma a me non mi piace,
chiamami strano,
che ci posso fare
Gemitaiz – Vmpsb
https://youtu.be/nZm30bXMlUc

Noccioline

Nocciolina [noc-cio-lì-na]
n. americana o del Brasile (spec. in uso assol. al pl. noccioline), arachide tostata
Dizionario Corriere

Piccoli amici per momenti di ansia. Sgranocchiamento con moderazione. In caso di abuso la gentile clientela è pregata di offrirne alle parti terze per evitare il contagio sociale.

Ho fatto una battuta e non faceva ride’
Di colpo il gelo non sapevo più che dire
M’hai detto famo aperitivo io ho preso tre bire
E ho finito pure le tue noccioline
Carl Brave ft Franco 126 – Noccioline

Malinconia

Malinconia [ma-lin-co-nì-a]
Stato d’animo intonato a una vaga tristezza
Dizionario Corriere

Mai capitato a fine giornata, magari al crepuscolo, di ritrovarsi a dire “oggi non ho fatto nulla“? ( sì, omettiamo il francesismo almeno in questa istanza, l’enfasi può essere compresa facilmente)
Certamente le ragioni per arrivare a tale conclusione possono essere svariate; dalla stanchezza fisica al puro e disinteressato ozio.
Tuttavia spesso è la conseguenza di uno stato mentale ben specifico: la malinconia appunto. A differenza di sentimenti come felicità, rabbia, ansia i quali provocano una sorta di eccitazione, stimolo mirato all’azione, quest’ultima tende a trasportare la persona in una forma di apatia letale.
Si sta, si vede il tempo passare, come se si guardasse un film avanzare in tutta la sua pacatezza, scena dopo scena, nessuna reazione, coma emotivo.

E guardati dentro la tasca
È vuota ma c’è ancora la voglia di farcela
Di buttare in aria ogni malinconia
Sperando che ritorni indietro sotto forma
Di fantasia
Gazzelle – Coprimi le spalle
https://youtu.be/zAiqh9LcFLE

Birre Chiare

Birra [bìr-ra]
Bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del malto, dell’orzo o di altri cereali, con aggiunta aromatizzante di luppolo e addizionata con anidride carbonica
Dizionario Corriere

Scena I
Un tavolo di legno forellato dai buchi dei tarli, il fumo di una sigaretta spenta in un posacenere d’acciaio, una giacca di pelle color cuoio appena battuto, il freddo d’inizio inverno e una birra, una birra chiara appena stappata; black-out.

Scena II
Aria da anni’70, musica old school di sottofondo, visi chini sui cellulari o rivolti solo verso facce note, e quello strano ragazzo dalla giacca gialla che barcolla, perso per la sua giusta strada.

E mi ripeto dai dai
Non mollare mai
Mentre stappo birre chiare
E spezzo una marlboro light
Peter White – Birre chiare

Abitudine

Abitudine [a-bi-tù-di-ne]
Stabile acquisizione di un particolare comportamento
Dizionario Corriere

Questa strada, la conosco bene, la percorro sempre, so dove mi porta, so dove arrivo. Prenderne una diversa?
Potrebbe essere interessante, ma chi ha voglia di provare, meglio bazzicare terreni sicuri.
Osare? Spirito d’iniziativa? Aprirsi a nuovi orizzonti?
Fino ad un certo punto, i paraocchi proteggono, talvolta pure dal sole accecante.
Sì, tutti ci proclamiamo araldi e sostenitori della diversità, del rischiare, del “chi non rischia, non vive”, ma poi ognuno ritorna sui propri passi, verso ciò che fa stare bene, che rasserena.
Intendiamoci, rasserena perché rientra nella sfera del nostro controllo e non ci obbliga a fare ulteriori sforzi cognitivi, in fondo chi ha voglia di fare fatica? Meglio la modalità semplice, si vince facile d’altronde.

Le parole da usare, sempre quelle,
l’arte è cambiare
l’ordine, la vita è un’abitudine ma capita sempre di perderne,
e così sono sempre meno, estendo i significati
come rimedio, e in un futuro già palpabile
userò per tutto un solo vocabolo
Dargen D’Amico – Nostalgia istantanea
https://youtu.be/3pnBSGyu19o

Data

Data [dà-ta]
Coordinate cronologiche (giorno, mese, anno) di un evento
Dizionario Corriere

C’è chi si tatua una data, una combinazione di numeri significativi, proprio quella che ha cambiato per qualche momento la propria monotona vita, c’è chi, invece, preferisce scattare foto e imprimerci una scritta rosso mattone dall’effetto retrò.
Tra tutti i 365 giorni dell’anno, se ne sceglie una, solo una come per racchiudere in essa tutto quello che si è vissuto; emozioni, avventure, pazzie. Una data che possa fermare il flusso indomabile del tempo e renderlo eterno, o almeno ben saldo nella mente.
C’è chi, invece, sta ancora aspettando di veder realizzati tutti quei sogni da sempre anelati, ma che ancora sono in balia del fato, dell’incognito futuro e senza una forma concreta.
Anche loro hanno una data, una data creata ad hoc, inesistente, ma presente nella mente di chi ci spera ancora.

Pensa a quando mi vedrai
Dirti addio proprio il 31 di settembre
Fragile come il vento che ci tiene
E facile, come quello che ci viene
Se vorrai conto i giorni e gli attimi
Come non vedere l’ora di scappare via da qua
Mecna – 31/09
https://youtu.be/4UY5S

Equilibrio

Equilibrio[e-qui-lì-brio]
Stato fisico di un sistema nel quale non intervengono cambiamenti se non per cause esterne
Dizionario Corriere

Mai sognato di avere un acquario in casa? Magari proprio con la medusa cubo del film Sette Anime, così gigantesca e opulenta.
Ora, non è così semplice starci dietro; non tanto per i pesci, intendiamoci, quanto per l’ambiente acquatico.
Strano eh?
Nell’acqua,infatti, deve essere mantenuto un certo equilibrio tra le varie componenti chimiche, un equilibrio osmotico tale da garantire la sopravvivenza di esseri viventi.
A seconda dei luoghi, climi, temperature lo status quo deve essere ricreato, rigenerato e mantenuto costantemente.
Perturbazioni, inquinamento, eventi esterni non sono scusanti sufficienti, lo stare decisis prevede imperturbabilmente la ricreazione dell’omeostasi. Break even point.

C’è un delicato equilibrio da mantenere
Come il cacio, come il cacio con le pere
Vorrei stare sempre bene ma
Quando mi diverto poi sto male
E non mi va di esagerare
Thegiornalisti – Controllo
https://youtu.be/CuJVkckhYdA

Etichetta

Etichetta [e-ti-chét-ta]
Cartellino che si applica a contenitori, merci, oggetti di ogni tipo per indicarne contenuto, qualità, prezzo, collocazione ecc.
Dizionari Corriere

Comunemente si pensa a quelle striscioline di carta appiccicate su quaderni di scuola, su vestiti, su barattoli di marmellata fatta in casa, insomma su una vasta gamma di oggetti, cose concrete per rimanere generali.
Cose che senza di esse rimarrebbero fuori al loro posto, in balia del caos, dell’eterno disordine.
E cosa c’è di più confusionario e incontrollabile delle persone, sì, degli esseri umani?
Crescendo, abbiamo dovuto iniziare a confrontarci con tutte quelle domande esistenziali: chi sono io? Perché esisto?, abbiamo iniziato a sviluppare una certa immagine, abbiamo iniziato a descriverci come persone estroverse, timide, riservate, solari. Caratteristiche che col tempo hanno finito per modellare la nostra persona fino a diventare parte di noi stessi e nelle quali ci identifichiamo. Etichette che ci siamo appiccicati e che appiccichiamo anche a tutti coloro che ci stanno intorno, come se fossero una sorta di maschere pirandelliane modernizzate.

La gente mette etichette alle cose
così è più facile metterle in ordine dopo
mette etichette alle persone così sa cosa sono
Willie Peyote – Etichette
https://youtu.be/oanJaxr36e0

Panino

Panino[pa-nì-no]
Piccola forma di pane, che spesso viene tagliata orizzontalmente e farcita
Dizionario Corriere

Pasto rudimentale che ha salvato giovani sprovveduti durante grave carestia e grazie a cui il signor McDonald ha creato il suo business.

Sotto il cielo, sotto il cielo
Di Berlino, di Berlino
Mangio mezzo panino
E ti riperdo
Thegiornalisti – Riccione
https://youtu.be/nrgMQ88jHj0

Occhiaie

Occhiaia[oc-chià-ia]
Infossamento che si forma sotto gli occhi per stanchezza o malattia
Dizionario Corriere

Lievi lividi e pieghe sotto gli occhi, segni di nottate insonni dovute a pensieri, studio forsennato, feste da hangover plurisecolare o semplicemente per colpa di quella zanzara che ha deciso per l’ennesima volta di venire a trovare te, un comune mortale.

Chili d’amore sotto le occhiaie
Un’altra notte insieme a te
Galeffi – Occhiaie
https://youtu.be/JAkRhV6Qx94

Gravitare

Gravitare[gra-vi-tà-re]
Muoversi verso un punto o attorno a un punto per la legge di gravitazione
Dizionario Corriere

Moto per cui si fluttua nel vuoto, spinto da correnti estranee, eventi della vita fuori dal controllo e te, persona inerme, rimani in balia del pessimismo cosmico.

Resta qui a vedermi barcollare
a dimenticare anche il mio nome
resta qui a guardarmi gravitare
tra le luci del locale
come una costellazione
sai cosa c’è?
Frah Quintale – Gravità
https://youtu.be/G1ckCFkeL2o

Profumo

Profumo [pro-fù-mo]
Odore gradevole emanato da sostanze naturali o artificiali

“Buongiorno potrei sapere le note di questo profumo” “Si, è floreale” “Bene, io avrei chiesto le note” “Guardi le faccio sentire questo, sicuramente sarà adatto a lei”
La profumeria è un’arte, sapere dosare essenze con estrema precisione, combinarle in bouquet inebrianti non è una capacità scontata e comune, bisogna saper immaginare, vedere oltre quasi a essere un demiurgo, capace di creare un mondo parallelo. Profumi che come sosteneva Marcel Proust hanno il potere di ricreare l’ immensa cattedrale del ricordo, profumi che sanno evocare, suggerire immagini, emozioni, suoni in un colpo solo. E così con pepe nero, basilico, rosmarino, cuoio, muschio, fava Tonka ci si ritrova nel salone di un barbiere, impregnato da quell’odore di schiuma da barba appena spruzzata; con aldeidi, coriandolo, peperoncino, iris, ginepro, alghe, ambra grigia, cedro, si naviga per mare su un veliero con la brezza marina che inebria i sensi; con bergamotto, eliotropio, neroli, fiori d’arancio, iris, galbano, fava Tonka, vaniglia Bourbon e patchouli, si può intravedere la silhouette di una donna sensuale e sofisticata.
Com’è possibile tutto ciò? Ebbene, ogni volta che si percepisce un odore il nostro cervello lo associa a un’ immagine emozionale, una sorta di microfilm che immagazziniamo nella nostra mente e che viene ripescato non appena risentiamo quel preciso odore. La memoria olfattiva, infatti, attiva il sistema endocrino per riprodurre con i neurochimici come adrenalina, endorfine l’emozione e lo stato d’animo associato a quell’odore.
Nostri ricordi, nostre sensazioni, nostri profumi, sì, proprio come quello della nostra pelle, tramite cui viene espressa la nostra identità olfattiva, la nostra vera personalità, perché“il profumo non è niente senza l’odore di chi lo indossa”

Mettiti tutto il profumo che io possa odorare
Calcutta – Kiwi
https://www.youtube.com/watch?v=qLDIj-29reI

Amaro

Amaro[a-mà-ro]
Di sapore contrario al dolce
Dizionario Corriere

Sognare di avere l’amaro in bocca non è segno di buon auspicio, nevvero rappresenta proprio la sensazione di qualcosa che inevitabilmente non andrà bene.
Ciò perché sin dalle origini, distinguere questo gusto rappresentava una strategia di difesa contro sostanze potenzialmente velenose.
Inoltre, a livello biologico sembra che il trasmettitore chimico del gusto amaro sia così potente da riuscir a inibire quello del dolce, in tal modo, se assumessimo due cibi, uno più dolce e l’altro amaro, percepiremmo solo il secondo.
Nella quotidianità avremo persone che preferiscono bere caffè senza zucchero, mangiare cioccolato fondente 100%, forse per non avere picchi glicemici in un micro secondo o per ovviare a quel dolce troppo nauseabondo.
Una ricerca austriaca ha pure ipotizzato la teoria secondo la quale chi assume un alta dose di cibi e bevande amare ha più probabilità di riscontrare una forma di nevrosi. Ora, questo studio non ha ancora trovato riscontro scientifico, ma una cosa è certa; vi siete imbattuti in quella scena così mielosa e sdolcinata da farvi venire la nausea? Optate per un bicchiere di amaro, ha anche proprietà altamente digestive.

Non mi va più di scriverti un’altra stupida canzone
Non mi va più di fare l’amore
E allora sayonara
In questa notte amara
Gazzelle – Sayonara
https://youtu.be/VizN3I0tTbA

Seno

Seno [sé-no]
Parte anteriore del torace, petto, soprattutto della donna
Dizionario Corriere

Limite di x che tende a zero di seno di x fratto x. Un limite notevole, sapete risolverlo? In realtà, la soluzione è molto semplice.
Probabilmente se siete capitati su questa pagina e state leggendo quest’ articolo siete già a metà della risoluzione.
Quell’immagine, quella parola ha catturato la vostra attenzione. Il seno, l’attributo femminile per eccellenza, emblema della seduzione e della maternità. Una forma naturale, inconfondibilmente iconica.
Eppure sempre troppo coperto, nevvero?
A chi non piacerebbe intravedere un po’ più di pelle da quella camicetta così attillata?
A molti piace questo elemento.
Beh se questa è la vostra volontà dovete optare per le spiagge nudiste, lidi lontani da questa terra dove l’effetto vedo non vedo non è neanche accennato; si è nudi, nudi come madre natura ci ha concepito.
Qua si grida allo scandalo.
Un seno magari un po’ più prorompente del solito ed è subito cattivo gusto, volgarità, immoralità. Tutte nuove accezioni?
La tradizione artistica e scultorea porta avanti una tesi ben differente; si pensi alla venere di Botticelli o alle tre Grazie di Antonio Canova, non è ben visibile in quelle opere?
Tanto è vero che è stato disegnato con scrupolosa minuzia, i dettagli son stati delineati con veritiera precisione, tutto è stato messo in risalto, perfetto nell’imperfezione, così, proprio come la natura l’aveva scolpito. #feelthenipple

A volte penso che voglia piovere solo su di me
Tengo tutto il peso del mondo sopra le spalle
Ma guardo e non c’è, eh
Mi scorre lungo la schiena un po’ come se fosse olio di karité
Quando poi viene la sera socchiudere gli occhi sul suo decolté, eh
Ernia – Paranoia mia
https://youtu.be/d0OJFlTB4ws

Colpa

Colpa [cól-pa]
Azione contraria alle norme morali, peccato

“Ho sbagliato”
Frase verbale, undici lettere, oggettivamente corta, un italiano alquanto basilare, eppure cosa assai rara sentirla pronunciare.
Ammettere le proprie colpe, i propri sbagli, errori è cosa buona e giusta, ma chissà perché resta un’impresa assai ardua.
Forse perchè si viene meno al proprio essere o se vogliamo raison d’ être?
Sicuramente persuadere e puntare il proprio passo marcio altrove è una mossa astuta, ma attenzione, gli assi finiscono.
Un semplice mea culpa, c’è chi può e chi non può; please se siete nel secondo caso, siate sinceri, ammettetelo, non è questo forse un atto di coraggio?

E tu che mi dai contro
tanto è sempre colpa mia
Franco126 ft Carl Brave – Solo guai
https://youtu.be/ZjSwojRx1FE

Paracetamolo

Paracetamolo [pa-ra-ce-ta-mò-lo]
Principio attivo contenuto in farmaci analgesici e antifebbrili
Garzanti Linguistica

Mal di testa? Nausea? Influenza stagionale? Non disperare per tutto il resto c’è Calcutta. Effetti collaterali? Possibile intossicazione volontaria da paracetamolo.

Lo sai che la Tachiprina 500
Se ne prendi due diventa mille
Calcutta – Paracetamolo
https://youtu.be/UW1DjnCBcSY

Lacrime

Lacrima [là-cri-ma]
Goccia di umore acquoso secreto dalle ghiandole lacrimali per lubrificare la cornea; scende dagli occhi in seguito a forte dolore fisico, emozioni violente o irritazioni.
Dizionario Corriere

Efficaci edulcoranti di una situazione emotivamente non più sostenibile.
Gocce di un vaso troppo pieno per contenere altre tristezze, malinconie, malumori, dolori; siamo al limite, all’estremo limite, sull’orlo del baratro psicologico.
Le lacrime, soprattutto quelle emotive, vengono chiamate a ricostituire l’equilibrio interno andato in frantumi con l’evento traumatico, nonché causa della produzione di un’alta quantità di sostanze tossiche.
E così ingredienti come manganese per la coagulazione del sangue, potassio per la regolazione della pressione, prolattina e corticopina per il sistema immunitario, intervengono a ripristinare lo status quo.
Quindi, il pianto; un cliché naturale?
Questione di prospettive.
Piange Ulisse lontano dalla sua patria, piange Achille alla morte del cugino Patroclo, ma oggi chi piange più?
L’uomo, l’emblema del maschio alpha vedrebbe la sua virilità finire a forma di coda di pesce e la donna, quel gentil sesso, preferirebbe indossare ancora una volta quella maschera androgina.
E allora, non una lacrime, non una goccia, ma dentro solo un equoreo subisso.

Liquida è una lacrima che mi aiuta a non vedere
Che sono un uomo liquido
E sotto questo sole
Potrei evaporare
E trasformarmi in nuvola
Magari un temporale
Brunori Sas – La vita liquida
https://youtu.be/52puh32B4OI

Oggetto

Oggetto [og-gèt-to]
Ogni cosa concreta, materiale, che può essere percepita dai sensi
Dizionari Corriere

La corsa agli acquisti è iniziata.
Oggetti, merci, cose comuni vengono divorati voracemente per poi essere gettati come scarti una volta soddisfatto quel bisogno maniacale di possedere tipico di questa società materialista.
Una bieca manovra ben nota ai meccanismi e alle logiche della mercificazione consumista.
Si pensi ai beni di lusso, beni che non possiedono un’intrinseca e effettiva utilità se non quella di colmare un vuoto sentimentale e una ferita narcisistica presente per natura nell’uomo.
Concetti come utilitarismo e opportunismo sono all’ordine del giorno e oramai basi delle relazioni tra individui.
Persone reificate, fantocci, burattini, bambole oggetti di un desiderio scriteriato e balordo.
Mi servi? Ti uso.
Non mi servi più? Ti posso buttare.
Deumanizzazione indotta.

Sembravo il tuo oggetto, dove mi metti?
Jack Sapienza – NEVERWITHHER
https://www.youtube.com/watch?v=sO7b1dWeDGs