Diamante [dia-màn-te]
Carbonio puro in cristalli incolori o di colore vario; è una pietra preziosa e il suo valore dipende dalla purezza, dalla dimensione e dal colore; per la sua estrema durezza viene utilizzato nell’industria per tagliare, perforare, limare materiali
Dizionario Corriere
Un diamante è per sempre?
Ma quanto sangue vale un diamante?
La storia dei diamanti africani è tempestata da dolori a tal punto che per alcuni la loro scoperta ha rappresentato una vera e propria maledizione, “la maledizione delle risorse” con le parole del filosofo Leif Weinar. Ci troviamo, infatti, di fronte a un subdolo paradosso che accomuna molte regioni e territori del pianeta: le aree più ricche di materie preziose corrispondono spesso ai luoghi in cui le condizioni di vita dei civili sono miserabili, in quanto colpiti da disastri naturali o guerre civili scatenate dalla ferocia dell’essere umano.
L’esempio per eccellenza lo si può riscontrare in Africa; essa vanta di una notevole quantità di risorse minerarie e giacimenti diamantiferi, nevvero i maggiori estrattori del mondo sono proprio la Repubblica Democratica del Congo, il Sud Africa, Sierra Leone, Liberia e Angola.
Tra gli anni ottanta e novanta, tuttavia, tali regioni in special modo son state teatro di violente e cruente guerre civili portate avanti da governi corrotti, cleptocrazie e gruppi ribelli, i quali si auto finanziavano col commercio illegale di diamanti, i cosiddetti diamanti insanguinati.
La definizione di tale definizione venne data solo e per la prima volta nel 2001 da parte dell’Assemblea Generale, la quale si espresse nei seguenti termini: “rough diamonds which are used by rebel movements to finance their military activities, including attempts to undermine or overthrow legitimate Governments” (AG A/RES/55/56).
Per diamanti insanguinati si intendono, quindi, quei diamanti estratti in zone di guerra e venduti, spesso clandestinamente, per finanziare un’ insurrezione, o destinati a coloro che vengono chiamati i signori della guerra.
Ricordiamo che nel periodo della guerra civile i diamanti insanguinati hanno generato un giro d’affari di 15 miliardi di dollari, una somma ingente che ha contribuito allo spargimento di sangue innocente.
Lo strascico lasciato da questa serie di avvenimenti è tragico: su una popolazione di circa 5 milioni di abitanti almeno 43.000 sarebbero le vittime e migliaia le persone rapite, mutilate e torturate durante il conflitto. Donne e bambini sono stati oggetto di orribili violenze e abusi: bambini-soldato, drogati e costretti a uccidere, mutilare e commettere abusi sessuali, 90% delle bambine sono state violentate, uccise o ridotte in schiavitù.
Nel 2000 per poter giudicare i responsabili dei crimini commessi durante la guerra civile il governo sierraleonese fece un accordo bilaterale con le Nazioni Unite il cui successivamente Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite istituì la Corte Speciale per la Sierra Leone (Risoluzione 1315/2000).
Nel 2004 sono stati aperti i processi contro gli ex leader del Ruf (Fronte Rivoluzionario Unito) Issa Sesay, Augustine Gbao e Morris Kallon responsabili di crimini di guerra e violazioni dei diritti umani. La sentenza della Corte ha confermato la loro accusa per atti di terrorismo, punizioni collettive, atti di violenza contro la vita e l’integrità fisica, in particolare omicidio e mutilazioni, oltraggi alla dignità personale, saccheggio (crimini di guerra ex art. 3 Statuto del Tribunale speciale per la Sierra Leone); sterminio, omicidio, riduzione in schiavitù, stupro, schiavitù sessuale, altri atti inumani (crimini contro l’umanità ex art. 2 Statuto); arruolamento di bambini soldato, deliberati attacchi contro il personale umanitario e le missioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite (altri crimini contro il diritto umanitario ex art. 4 Statuto).
L’indictment del massimo responsabile delle atrocità avvenute durante la guerra civile Charles Taylor è avvenuto il 7 marzo 2003, con a capo 11 capi d’accusa. Il processo si è concluso solamente nel 2012 con la dichiarazione del verdetto di colpevolezza dei crimini perpetrati tra il 1992 e 2002 con pena quantificata a 50 anni di reclusione.
Ciò ha rappresentato un primo bagliore in fondo a quel tunnel in cui convivono tutte le vittime della guerra civile, vittime che oggi chiedono ancora giustizia per una quantità troppo alta di sangue versato.
Sanno come ci si sente (seh, ah)
Ad essere come diamanti (oh)
Invisibili alla gente
Coma Cose – Post concerto
https://youtu.be/q64Ae